Protagoniste di questa storia sono tre giovani sorelle; un tris di donne napoletane che sono entrate di diritto nella leggenda; da secoli si tramandano i loro nomi fra i vicoli del centro storico; il ricordo che evocano queste tre fanciulle, legate soprattutto alla penna di Matilde Serao (Leggende Napoletane) ce le restituisce intatte come un dialogo aperto dai toni freschi e cupi, mettendo in risalto un’oscura passione d’amore che fa da sfondo alle vicende familiari e sentimentali di Donna Regina, Albina e Romita.
Siamo nel 1320: Napoli è sotto la guida magnanima di re Roberto D’Angiò che ha saputo infondere nella Capitale del regno, una grande spinta creativa e culturale, crescendo di prestigio e di autorevolezza, chiamando a sé una valente schiera di artisti, capaci di rinnovare il linguaggio estetico.
In questo clima di fervore, si snoda la storia della famiglia Toraldo, un’antica e nobile casata di origine sveva, appartenente al Seggio di Nilo, che ricopriva in Italia, alte cariche in campo civile, militare ed ecclesiastico.